Chi Siamo

ITERAS – Centro di Ricerca per la Sostenibilità e l’Innovazione Territoriale,
Società Cooperativa e Impresa Sociale, promuove processi interdisciplinari di progettazione, sperimentazione e consolidamento di modelli, servizi e prodotti per la sostenibilità urbana e territoriale.

ITERAS si propone di:

• favorire l’ideazione, la sperimentazione e il consolidamento di attività creative, innovative e collaborative per lo studio e la gestione delle interazioni fra le comunità territoriali, gli ecosistemi naturali e il patrimonio culturale;

• promuovere forme eque e sostenibili di inclusione sociale, innovazione territoriale e cooperazione transnazionale – facendo leva sulla ricerca (di base e applicata) e sulle altre attività complementari basate sulla conoscenza;

• rafforzare l'autonomia dei ricercatori e degli operatori della ricerca e delle altre attività complementari basate sulla conoscenza (ad esempio: tecnici, esperti, comunicatori, formatori), contribuendo a contrastare la fragilità contrattuale di queste categorie di lavoratori.

Work

ITERAS intraprende una serie di attività:

Ricerca di base e applicata sui temi della pianificazione territoriale e ambientale

Erogazione di servizi culturali

Valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale

Formazione e cooperazione allo sviluppo

Servizi strumentali per altri Enti Pubblici di Ricerca o privati ed alle imprese sociali

Attività

Le attività di ITERAS non hanno scopo di lucro, riguardano beni e servizi di utilità sociale, e sono dirette a realizzare finalità di interesse generale – prevalentemente nei settori:

• ricerca
• servizi culturali, in particolare sul patrimonio informativo pubblico e sui dati in formato aperto
• tutela ambientale
• conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale
• rafforzamento della qualità degli habitat e delle città
• cooperazione allo sviluppo
• formazione extra-scolastica, universitaria e post-universitaria
• servizi strumentali alle imprese

In pratica, ITERAS:

• intraprende attività di ricerca, sperimentazione, innovazione, cooperazione, gestione, formazione e disseminazione, per promuovere applicazioni pratiche e specifiche di nuovi materiali, prodotti, sistemi, modelli, processi, e servizi – o per migliorare in modo sostanziale quelli esistenti
• opera nei contesti locali, nazionali e internazionali, anche attraverso la costituzione di partenariati nell’ambito di progetti, nonché di ogni forma di collaborazione fra amministrazioni pubbliche, imprese e organizzazioni della società civile
• mette a disposizione gli strumenti scientifici, tecnici, comunicativi, partecipativi, gestionali e amministrativi per la facilitazione di pratiche di auto-organizzazione di gruppi, reti e comunità territoriali

Contatti

ITERAS
Centro di ricerca per la sostenibilità e l'innovazione territoriale
Società Cooperativa - Impresa Sociale

Sede legale: Via Cristoforo Colombo, 40 (Torre a Mare) 70126 Bari (BA)
info@iteras.org
info@pec.iteras.org

News

IL PROGETTO “FOTOGRAFIA DI COMUNITÀ E ARTE PUBBLICA PER LA RIGENERAZIONE DEI PAESAGGI QUOTIDIANI DI CEGLIE DEL CAMPO E CARBONARA” VINCE IL PREMIO MIBAC “CREATIVE LIVING LAB. QUALITÀ, CREATIVITÀ, CONDIVISIONE”

Il progetto è stato ideato e proposto da Iteras con un raggruppamento di associazioni culturali che comprende “Lab - laboratorio di fotografia di architettura e paesaggio”, “Kailìa” (associazione che si dedica alla diffusione della cultura storica locale) e “UNISCO- Network per lo sviluppo locale”, affiancate dall’IISS “Elena di Savoia - Piero Calamandrei”, dall’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” e dal Comune di Bari. Obiettivo generale del Premio, bandito dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del MiBAC, è la rigenerazione urbana condivisa di luoghi periferici per la realizzazione di progetti innovativi di qualità in ambito culturale e creativo, orientati al riuso di spazi interstiziali, aree o edifici abbandonati o dismessi. La proposta, prima classificata su oltre 200 candidature presentate - approfondisci -, è stata finanziata con l’importo massimo previsto (pari a 34mila euro) e mira a coadiuvare i processi di rigenerazione urbana nei quartieri di Ceglie del Campo e Carbonara (Bari) innescando attività diffuse di cura dei bisogni collettivi e autorappresentazione delle comunità urbane. In una prospettiva di sussidiarietà orizzontale, il progetto punta a realizzare micro-interventi di qualificazione dei paesaggi quotidiani attraverso la condivisione delle conoscenze e la generazione creativa di idee e pratiche, lungo un continuum in cui si intrecciano fotografia, arte pubblica e autocostruzione dello spazio urbano.

Lo scenario di intervento si attesta in particolare sugli spazi interstiziali (marciapiedi, incolti, parcheggi, recinzioni e muri perimetrali, piccole aree verdi, spazi pubblici residuali) per sperimentare itinerari di esplorazione urbana e interagire con luoghi in cui si stratificano:
• beni culturali per lo più trascurati (la Badia di S. Angelo, il Castello di Ceglie, numerosi ipogei, e le tracce dell’età peuceta - come le necropoli e la cinta muraria)
• strutture moderne in abbandono o sottoutilizzo - il complesso incompiuto “Aldo Moro”, le aree dell’ex Centro di trasmissione RAI e quelle di pertinenza dell’Acquedotto Pugliese.
Un uso innovativo della fotografia darà l’avvio al coinvolgimento di cittadini e altri utenti, per facilitare la lettura delle relazioni materiali, sociali e simboliche del territorio urbano, con immagini di archivio e riprese originali, effettuate nel corso di esplorazioni periodiche alla scoperta dei paesaggi quotidiani. Durante la fase centrale, le suggestioni e i materiali emersi dall’applicazione di metodi di ricerca visuale stimoleranno un dialogo creativo fra partecipanti e mediatori, proiettandosi sui linguaggi dell’arte pubblica. Obiettivo specifico è una sequenza di micro-interventi di arte pubblica e di autocostruzione degli spazi urbani immaginati, progettati e realizzati dalle comunità locali con l’aiuto dei mediatori culturali: un sentiero urbano, che inviti all’attraversamento delle diversità del presente e delle transizioni del passato, per gettare un ponte verso gli scenari di rigenerazione alla scala municipale.

Sarà un gruppo multidisciplinare di mediatori qualificati a coinvolgere i partecipanti (residenti, studenti, visitatori, migranti, utenti di servizi sanitari e socioassistenziali) nella realizzazione del progetto, composto da:
a) ALDO GRITTANI, (responsabile scientifico), fotografo, ricercatore in politiche per lo sviluppo rurale, esperto in metodi di ricerca visuale per l’analisi e la gestione dei paesaggi;
b) ADELE CELINO, esperta in rigenerazione urbana
c) MICHELE CERA, fotografo e urbanista;
d) FABRIZIO BELLOMO, artista e regista;
e) SIMONE HARDIN, fotografo, film-maker e antropologo visuale, esperto in progetti di inclusione sociale attraverso le arti visive;
f) PAOLO BARONI, scenografo e illuminotecnico, già direttore tecnico di Festival e Compagnie teatrali, formatore e animatore di progetti di inclusione sociale;
g) ALESSANDRO BONIFAZI, ricercatore in pianificazione territoriale, governance ambientale e sostenibilità urbana;
h) COSIMO TALÒ, psicologo di comunità ed esperto in metodologie della partecipazione sociale;
i) ROCCO LABADESSA, agronomo/naturalista, educatore ambientale;
j) SERGIO CHIAFFARATA, storico e archeologo;
k) ANDREA CONTE (in arte ANDRECO), artista visivo, ricercatore in ingegneria ambientale

L’approccio alla realizzazione delle attività prevede di:
• coinvolgere le organizzazioni collettive presenti nel contesto di progetto (a partire dalla scuola secondaria superiore che è fra i soggetti proponenti)
• individuare e coinvolgere i gruppi vulnerabili all’esclusione sociale
• aprire canali di partecipazione a bassa intensità per i soggetti meno motivati o con maggiori ostacoli alla partecipazione
• adottare una strategia di comunicazione mista - contenuti web e social media, contatto personale con i mediatori culturali, diffusione di materiale grafico autoprodotto non convenzionale (tessuti, cartoline, stencil)
• avvalersi di metodi dedicati a porre i partecipanti al centro dei processi creativi (Living lab) e per stimolare il confronto anche su temi intrattabili o divisivi (Photovoice).

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